La farina è uno degli alimenti cardine dell’alimentazione italiana e mediterranea. Basti pensare alla nostra passione per pasta e pizza, per intenderci! Ma la farina è alla base non solo di ricette salate bensì anche dolci, dalle torte ai biscotti alla fine pasticceria.
Come scegliere dunque la giusta farina per le varie preparazioni?
Differenze e caratteristiche dei principali tipi di farina
In genere quando si parla di “farina” in senso generico, il riferimento è a quella di frumento, la farina di grano tenero. A seconda del grado di raffinazione però si classificano in modo differente e di conseguenza, risultano indicate per la realizzazione di diverse ricette. Nello specifico:
- Farina di tipo 00, è la più comune utilizzata in Italia, con la più grande quantità di amido e quasi assenza di crusca. Si tratta di una farina con poca “forza” (W, come si dice in gergo) e si presta quindi per la preparazione di creme, salse, per impanare o per panini molto soffici
- Farina di tipo 0, che differisce davvero poco dalla precedente ma contiene più glutine. Questo significa che mantiene gli impasti sempre molto elastici, motivo per cui è perfetta per la pizza ad esempio o la pasta fresca
- Farina di tipo 1 e 2, contengono già una certa quantità di crusca e vengono comunemente definite semi-integrali. Ideali per dare un tocco rustico al pane o alla pizza
- Farina integrale, è quella con la maggior presenza di crusca, la più completa dal punto di vista nutrizionale
L’altra macro-categoria riguarda le farine di grano duro che invece sono quelle utilizzate per la produzione di pasta.
La polemica degli ultimi anni riguarda soprattutto la provenienza del grano. Solo in tal modo è possibile garantirsi prodotti di elevata qualità, dal gusto inconfondibile come quelli Made in Italy ad esempio (uno dei migliori produttori di farina è in Veneto), con sapore e profumo altamente riconoscibili.